Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto

Alcuni uomini inconsciamente cercano una donna che svolga un ruolo materno. All’inizio si presentano come “veri uomini” poi pian piano la trasformazione: psicologicamente il rapporto va sulla modalità madre-figlio, e la donna si ritrova a gestire un uomo capriccioso , fragile come se fosse un figlio adolescente. Magari fuori dalla coppia è un uomo in carriera, sportivo , socialmente inserito, ma si concepisce comunque come un ragazzo che pensa innanzi tutto a se stesso e che a casa ha una “mamma” che lo aspetta.
Tutto questo non può accadere se la donna non è consenziente, infatti molte donne facilitano un rapporto di questo tipo. Alcune amano trattare il partner come un ragazzo, altre si sentono rassicurate se diventano punto di riferimento che in apparenza le mette al di sopra di altre donne.
Ma ci sono anche donne che non ne vogliono sapere di diventare madri del proprio uomo e quindi fanno di tutto per opporsi, tuttavia la potenza della tendenza filiale di questi uomini è tale per cui inevitabilmente il rapporto scivola verso una deriva “edipica”.
A volte a complicare le cose c’è la famiglia di lui, in particolare la mamma che continua a trattare il figlio come un ragazzo.
Si può uscire da tutto questo usando l’intelligenza (per chi ne è dotato). Occorre parlare a questa tipologia di uomo senza ergersi a maestrina e senza fare da madre comprensiva. Servono toni da donna che cerca di risvegliare e soprattutto di liberare l’uomo adulto.
È come ribaltare la favola: la principessa sveglia l’eroe, l’importante è il risultato.
Infatti la parità dei sessi consiste anche nel fatto che ci si possa “svegliare” a vicenda, senza che ci sia nulla si svilente per nessuno dei due. L’importante alla fine è che quest’uomo si svegli veramente.
Maura Luperto 2 settembre 2018