Riflessioni di Maura Luperto. Presidente COEMM INT’L . 17 luglio 2018

“Ciò che più conta nella coppia è il dialogo!” Nel pensiero comune questo è senz’altro un punto fermo anche se i fatti lo smentiscono: a separarsi sembrano proprio essere soprattutto le coppie che parlano di più.
Il maggior numero di conflitti domestici si scatena a tavola, quando la coppia o l’intera famiglia è riunita. Poi ci sono le vacanze: se esplicitiamo tutto quello che non va come dovrebbe quando siamo insieme al nostro compagno, lontani da casa, è finita! E la quotidianità è intrisa di false promesse (“ti giuro che farò di tutto per cambiare !“), eccessivo bisogno di coerenza (“ da te questo non me l’aspettavo !“), parole di troppo (“te l’avevo detto!”), frasi non ripetute abbastanza (“non mi dici mai che mi ami!”), giudizi scagliati senza pietà (“sei uguale a tua madre!”), incapacità di ascolto (“sai sempre come ferirmi!”) e chi più ne ha più ne metta. Insomma, così come parlare poco può creare problemi nella coppia, parlare troppo può causarne forse anche di più.
Ma se il dialogo non è la panacea di tutti i mali della vita a due, qual’è, dunque il canale comunicativo ideale per salvaguardare la coppia?
Ovviamente ridere insieme!
Di modi ce ne sono tantissimi e ogni coppia ha il suo. Alcuni amano giocare, e quindi farsi scherzi al telefono, nascondersi le cose, creare occasioni per continuare a stupirsi reciprocamente, prendersi in giro.
Coppie che ridono facendo l’amore o facendosi il solletico, magari con l’aiuto di una piuma da strofinare nei punti più sensibili ( sul collo, dietro le orecchie, intorno all’ombelico, sotto le ascelle, vicino al naso, ecc.) . Ma per molti di noi non è così. Preoccupazioni e tensioni hanno la meglio sul buonumore e, paradossalmente, la coppia diviene proprio il luogo privilegiato dove scaricare il nervosismo.
Ben presto ci dimentichiamo in che modo ridevamo con lui o con lei, un tempo, e smettiamo di farlo. E non ci preoccupiamo più di cercare nuovi espedienti per recuperare quella dimensione di ilarità che sembra averci abbandonato. Ma non è mai troppo tardi……..