Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto

Ciò che è in basso, è simile a ciò che è in alto. Il cervello è simile all’intestino. Simili nella forma e nella funzione. Il cibo non è solo tutto ciò che ingeriamo. Noi siamo dei grandi contenitori, ci riempiamo anche di esperienze, profumi, odori, suoni, sensazioni, immagini, e di tanto altro. Quindi accanto al cibo esiste anche il cibo della mente ed su questo che si basa la similitudine tra intestino e cervello.
L’ultima tappa della digestione avviene nell’intestino dove avviene la raffinazione degli alimenti con l’estrazione delle sostanze più nobili e l’eliminazione delle scorie con le feci. Il cervello con uguale processo, sublima in pura energia le diverse esperienze che durante il giorno si fissano nella mente e smaltisce i residui attraverso i pensieri. I pensieri di giorno e i sogni di notte sono come le “feci” del nostro cervello.
La nostra esistenza è scandita da due fasi: la prima lunare, ricettiva, in cui assorbiamo e diventiamo tutto ciò di cui ci nutriamo, e una solare, attiva, in cui trasformiamo la materia che abbiamo incorporato in essenza, in luce.
Nel sonno trasformiamo (come in alchimia) la pietra in oro. Il sonno frantuma e disintegra polverizzando tutto ciò di cui ci siamo nutriti durante il giorno. L’occhio mangia le immagini, il naso mangia gli odori, l’orecchio i suoni, il cuore le emozioni, questo è cibo che viene trasformato in energia. Il questo senso il sonno digerisce la vita. Di giorno l’ordine è: “Costruisci, assorbi!” E così si accumulano esperienze. Di notte diventa:”Distruggi, elimina!”
Il sonno trasforma la materia da pesante a leggera, fino a rarefarla al massimo grado e trasmutarla in essenza. Anche il corpo riassume in sè livelli di densità energetica diversi: più sono “bassi” più sono “pesanti”.
Fisico- cibo, feci, sessualità, sensazioni. Tutto condensato in basso.
Emotivo – sentimenti, emozioni. Condensati in centro cuore, polmoni.
Mentale- pensieri, immagini, sogni. In alto.
Nel sonno distruggiamo le false identità che ci costruiamo durante il giorno. La persona che vogliamo essere, che dobbiamo essere, che gli altri si aspettano che siamo. Come Sisifo, ci ostiniamo a innalzare pietra su pietra, il monumento di ciò che non siamo.
Il nostro Io si nutre di doveri, di convenzioni, di responsabilità, di ruoli, di progetti, di desideri di opinioni. Tutto fissato, indurito, pietrificato nella mente.
Per evitare questo arriva il sonno a smantellare tutto fino a ridurre la nostra esistenza in una sorta di polverina magica che è la nostra essenza, pura energia, luce che crea luce. Energia che rigenera.
Le esperienze si azzerano.
Maura Luperto 8 agosto 2018