Riflessioni di Maura Luperto 23 luglio 2018
Nella fisiologia del ridere la laringe riveste un ruolo importante. La risata comincia a manifestarsi proprio qui, nella gola, simbolicamente il luogo in cui si attua lo scambio tra il mondo delle pulsioni, rappresentato dalla pancia, e il mondo della razionalità, rappresentato dalla testa, e in cui i movimenti energetici istintuali ed emotivi provenienti da serbatoi viscerali sottostanti circolano verso l’alto sino al centro della coscienza razionale.
Ecco perché una risata frenata, o “di testa”, rivela un blocco nell’area degli istinti che non riescono a scorrere liberamente, mentre invece una risata aperta e sincera, o di “pancia”, assume una valenza liberatoria per un’energia profonda che non teme di affiorare alla coscienza.
Per qualcuno è naturale reagire con spontaneità alle situazioni comiche della vita, ma per la maggior parte di noi non è così.
Il vero problema è che non sappiamo ridere e, se lo facciamo, solo raramente è un’esperienza davvero liberatoria.
Il più delle volte si tratta di risate trattenute, a denti stretti, amare, nervose, ciniche, di circostanza, sostenute, isteriche, cerebrali….insomma, tutte eccessivamente controllate da una testa troppo “ingombrante”, incapace di farsi da parte a beneficio di un corpo che vorrebbe lasciarsi andare.
Ma esiste la possibilità di “invertire la tendenza “ e ritrovare, quindi, quell’ilarità gioiosa che ci accompagnava quando eravamo bambini.
Ecco perché una risata frenata, o “di testa”, rivela un blocco nell’area degli istinti che non riescono a scorrere liberamente, mentre invece una risata aperta e sincera, o di “pancia”, assume una valenza liberatoria per un’energia profonda che non teme di affiorare alla coscienza.
Per qualcuno è naturale reagire con spontaneità alle situazioni comiche della vita, ma per la maggior parte di noi non è così.
Il vero problema è che non sappiamo ridere e, se lo facciamo, solo raramente è un’esperienza davvero liberatoria.
Il più delle volte si tratta di risate trattenute, a denti stretti, amare, nervose, ciniche, di circostanza, sostenute, isteriche, cerebrali….insomma, tutte eccessivamente controllate da una testa troppo “ingombrante”, incapace di farsi da parte a beneficio di un corpo che vorrebbe lasciarsi andare.
Ma esiste la possibilità di “invertire la tendenza “ e ritrovare, quindi, quell’ilarità gioiosa che ci accompagnava quando eravamo bambini.
Maura Luperto