Post del Fondatore

Il nostro Presidente della Repubblica interviene sull’argomento, dall’incontro di ieri con i Sindaci a Rimini, parlando dei problemi di cassa nelle amministrazioni comunali ma ampliando il riferimento a molte più disquisizioni.

“Ci deve sempre guidare – dice il capo dello Stato – uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità”. E, al contempo, aggiunge, “occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”.

Mattarella nel suo discorso dice altresì: “La crisi economica è la più lunga e profonda dal dopoguerra” che ha lasciato “ferite” nella società, ridotto i margini di bilancio, costretto a rinunce e talvolta “ad amputazioni non facilmente comprensibili”. Ma è responsabilità di tutti, avverte il presidente della Repubblica riprendendo le parole del presidente dell’Anci Decaro – assicurare continuamente “valore, capacità ed efficienza al presidio repubblicano più prossimo ai bisogni e alle aspettative delle persone”.

Orpo, dico io. Ovvero: serve riflettere sulle parole che rischiano di truccarsi e mascherarci, dietro una coltre di letale ignoranza!

Nel rispetto delle Leggi democratiche di questo meraviglioso Paese, analizzando le riflessioni del nostro Capo dello Stato Repubblicano Sergio Mattarella, mi permetto di contribuire a riflessioni più ampie.
1. “Nello sguardo più lungo” (che gli Italiani dovrebbero avere)”, inserirei l’opportunità di un serio tavolo di concertazione – un quasi conclave di almeno 11 giorni lavorativi, interamente offerto in streaming – fra le Personalità delle Istituzioni deputate (Partiti; Organizzazioni Sindacali, Imprenditoriali e Professionali; ma anche Associazione dei Consumatori) al fine di individuare una “via parallela” a quella decisa dai Trattati sottoscritti dai Nostri Governi (con approvazioni di ignoranti Politici, passati e presenti).
2. Noi del COEMM e il PVU, abbiamo una visione che porta ad una democratica via parallela a quella indicataci da economisti e politici e l’abbiamo già ben articolata e proposta.

All’attuale paradigma economico-sociale e finanziario manca, infatti, secondo noi, un graduale ma totale cambio di passo. Manca un inevitabile cambio del suddetto paradigma che, da emissione a debito, per infrastrutture e servizi strategici del Paese, passi ad una emissione a credito, attraverso una moneta parallela e complementare a quella ad oggi riconosciuta dai Mercati e dalle Istituzioni Europee e Internazionali. Salvo però collegare tale moneta complementare ad un programma politico di risanamento e sviluppo, ben articolato dalle riforme ipotizzate dal Programma COEMM.

Le suddette Istituzioni, inutile nasconderselo, a causa dell’attuale suddetto paradigma sono facile “preda” di lobby impossibilitate a non ipotizzare una “longa manus” su tutto ciò che sia pubblico…per privatizzarlo – magari, anche con possibili pressioni, poco vantaggiose, per l’equilibrio della maggioranza dei singoli della Collettività – !

E, privatizzare infrastrutture (Strade, Ferrovie, Porti, Aeroporti, Acquedotti, Scuole, Ospedali, Tralicci, condutture di energia) e servizi strategici (energia, acqua, attività scolastiche, attività sanitarie, Etc) porta a quel disequilibrio che è sempre stato fonte di cicliche crisi e povertà!

Ma, se fino alla seconda guerra mondiale ed alla successiva “guerra fredda”, la Guerra era l’inevitabile soluzione idiota all’inevitabile suddetto paradigma con emissione a debito, da vent’anni in qua, tale azione (Noi di COEMM ed ora anche il PVU), la troviamo decotta e oramai fallita in modo cronico. Serve un cambio di passo per non finire nel burrone.

Le belle e fredde parole di un “neutro” Presidente della Repubblica non fanno altro che avvalorare il fallimento dell’Essere Umano, inteso come lo intende l’antica Costituzione Italiana.

Da quando è Presidente Sergio Mattarella ci siamo sentiti dire che “dobbiamo abituarci a considerare la perdita del lavoro come abitudine, per via della crescente robotizzazione” (discorso fatto nel 2017 alla cerimonia delle nuove nomine dei Cavalieri dello Stato), fino a quanto espresso ieri a Rimini.

Ecco, il Presidente della Repubblica (e quasi sicuramente i suoi Consiglieri di Stato) non perdono buona occasione per dire a tutti di “svegliarsi” e “ trovare vie democratiche”, che non presuppongano gli scenari ipotizzati ieri a Rimini.

Ma con chi lo cambiamo il paradigma di cui sopra? E in quale strategica forma?

Abbiamo capito e capiremo drammaticamente sempre più (almeno noi di COEMM e CLEMM…), che i vertici di M5Stelle e Lega Nord ci portano ad un disastro annunciato e irresponsabilmente veloce!

Abbiamo anche capito, sulla pelle di oltre 20 milioni di Italiani, che le Persone succedutesi ai vecchi Partiti dell’arco costituzionale, il disastro annunciato, lo hanno promosso allo stesso modo…ma in forma di lungo periodo!

E allora? E allora i casi – secondo noi – sono solo tre:
1. O la base migliore della Italianità si unisce per costringere, democraticamente, i vecchi uomini politici a “copiare fedelmente” l’originale programma socio culturale e politico del Progetto COEMM;
2. Oppure premia il PVU; portandolo a Governare
3. O, altrimenti, siamo (secondo noi) destinati, sempre più, ad un allargamento della forbice fra sempre pochi più ricchi e sempre molti più poveri e indigenti!

Ecco perché è necessario smascherare le ipocrisie di chi,
in Parlamento (e fuori di esso), si fa “manovrare” da lobbisti sconosciuti ai più, sempre pronti a cavalcare il populismo e le parole vuote di contenuti positivi (vedi denunce contro il vertice grillino).

Ecco perché è strategico alimentare la forza culturale del Progetto COEMM & CLEMM, quanto iniziare a pensare di ampliare quella del PVU, fino all’evidenziarsi di un programma politico che ponga le basi per l’equilibrio sociale in Nuovo Umanesimo il quale proponga ed attui serenità, libertà e prosperità.

Mi hanno insegnato che, oggi, si deve e si può!

Maurizio Sarlo 24 ottobre 2018

https://www.repubblica.it/politica/2018/10/23/news/manovra_mattarella_nessuno_puo_sottrarsi_all_equilibrio_dei_bilanci_non_e_astratto_rigore_-209776501/?fbclid=IwAR3TrNymOzyYoVg7bKQDb8jkEe3Q4SjhnxEHM4NuFUVf8YMCf4fpgPgMxcU