Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto
Vivere in un mondo virtuale comporta perdere il contatto con la realtà e accade che si vive in compagnia di alcuni compagni di viaggio non proprio piacevole come ad esempio:
-LA SOLITUDINE- È evidente che si sta in contatto col mondo intero ma si è soli nella stanza. Si fa sempre più fatica a stare da soli , ma piuttosto che stare con gli altri o imparare ad ad ascoltarsi, si preferisce “comunicare” con gli altri rimanendo sempre più soli nella solita postazione. Ci si illude di essere tutto assieme, ognuno nella sua stanzetta.
-LA DIPENDENZA- Se si delega a internet la capacità di risolvere esigenze primarie ( come il modo di passare il tempo e di non stare soli), presto si sviluppa dipendenza. Allora navigare non sarà più un privilegio affascinante, ma una necessità senza la quale si apre un vuoto, interiore temporale, con la stessa “forza depressiva” di un’abitudine obbligata.
-MENO VITA SOCIALE- Dipendere da internet significa dovergli e volergli dedicare del tempo, che deve essere sottratto a qualcos’altro. A rimetterci sono i contatti sociali e i ritrovi con gli amici. “Tanto ci sono gli amici di internet!” Ma quale perversione ci fa pensare che un sito sia meglio del calore fisico di un amico in carne e ossa?
-L’ATTIVITÀ FISICA- Dopo una giornata passata seduti, al lavoro o in macchina, la sera si passa davanti allo schermo. E ancora seduti, fermi immobili. Quale corpo non si ribellerà? Quali sintomi sta preparando per distoglierci da questo sacrilegio quotidiano? Bisogna aspettarmene di tutti i colori, dalla cefalea al mal di schiena, dal colesterolo ad altri disturbi visivi.
-L’AFFIEVOLIMENTO DEI SENSI- L’uso eccessivo del computer in generale, affievolisce i nostri sensi: la vista, per il logorio continuo dovuto allo schermo, e gli altri per il mancato utilizzo. E ci abitua a relazionarci con gli altri “tagliando fuori” il corpo. Ma come possiamo fare a meno anche solo dell’olfatto, su cui da milioni di anni si basano le amicizie e gli amori di tutti gli esseri viventi?
Maura Luperto 4 agosto 2018
-LA SOLITUDINE- È evidente che si sta in contatto col mondo intero ma si è soli nella stanza. Si fa sempre più fatica a stare da soli , ma piuttosto che stare con gli altri o imparare ad ad ascoltarsi, si preferisce “comunicare” con gli altri rimanendo sempre più soli nella solita postazione. Ci si illude di essere tutto assieme, ognuno nella sua stanzetta.
-LA DIPENDENZA- Se si delega a internet la capacità di risolvere esigenze primarie ( come il modo di passare il tempo e di non stare soli), presto si sviluppa dipendenza. Allora navigare non sarà più un privilegio affascinante, ma una necessità senza la quale si apre un vuoto, interiore temporale, con la stessa “forza depressiva” di un’abitudine obbligata.
-MENO VITA SOCIALE- Dipendere da internet significa dovergli e volergli dedicare del tempo, che deve essere sottratto a qualcos’altro. A rimetterci sono i contatti sociali e i ritrovi con gli amici. “Tanto ci sono gli amici di internet!” Ma quale perversione ci fa pensare che un sito sia meglio del calore fisico di un amico in carne e ossa?
-L’ATTIVITÀ FISICA- Dopo una giornata passata seduti, al lavoro o in macchina, la sera si passa davanti allo schermo. E ancora seduti, fermi immobili. Quale corpo non si ribellerà? Quali sintomi sta preparando per distoglierci da questo sacrilegio quotidiano? Bisogna aspettarmene di tutti i colori, dalla cefalea al mal di schiena, dal colesterolo ad altri disturbi visivi.
-L’AFFIEVOLIMENTO DEI SENSI- L’uso eccessivo del computer in generale, affievolisce i nostri sensi: la vista, per il logorio continuo dovuto allo schermo, e gli altri per il mancato utilizzo. E ci abitua a relazionarci con gli altri “tagliando fuori” il corpo. Ma come possiamo fare a meno anche solo dell’olfatto, su cui da milioni di anni si basano le amicizie e gli amori di tutti gli esseri viventi?
Maura Luperto 4 agosto 2018