Nei salotti di settembre si parla di: Buone parole.

Tema del mese di settembre 2020 a cura di Maura Luperto
Presidente COEMM International
Le parole con cui descrivi te stesso, la tua vita; le parole con cui comunichi, con cui dialoghi; Le parole con cui ti relazioni, commenti, sono molto importanti. Solo per oggi, impegnati ad ascoltare i tuoi dialoghi, anche quelli interiori. Impegnati ad usare parole gentili, educate, prive di rabbie e veleno, anche se ciò che ascolti non ti piace, anche se ciò che dice il tuo interlocutore è offensivo e irrispettoso. E se ti accorgi di parlare male di te, della tua vita, degli altri, dei loro pensieri, idee, azioni…. impara a bene-dirti e a BENE-DIRE consapevolmente almeno una volta al giorno.
A volte usare parole negative, ossia “dire male” può sembrare una valvola di sfogo. Le parole, tuttavia, non sono mai solo parole. Le parole hanno il potere di indirizzare, evocare, creare. Ma soprattutto hanno una certa qualità energetica che, bene o male, si unirà alle varie forme-pensiero corrispondenti, cioè un aggregato energetico di pensieri ed emozioni.
In parole povere, se pensi negativo, la tua negatività andrà ad accrescere una forma-pensiero corrispondente, contribuendo a renderla più grande e influente. Se invece pensi positivo, accadrà lo stesso, ma nella direzione opposta.
Le forme-pensiero possono diventare molto grandi e influenzare una gran massa di persone. A volte una forma pensiero per diventare “influente” ha bisogno del contributo di una sola persona in più. Ecco allora che un semplice pensiero distruttivo può unirsi a una forma-pensiero corrispondente, la quale grazie a quel pensiero avrà raggiunto la potenza necessaria per influenzare la mente di un’altra persona, spingendola a compiere azioni distruttive. Ci dice niente questa cosa?
Male-dire, fa solo danno… agli altri e a noi stessi!
Allora Bene-dire sempre e comunque. Scegliamo di “dire bene”, cioè di creare frequenze armoniche attraverso parole e pensieri, che così andranno a nutrire forme-pensiero costruttive.
Attenzione, però. È importante non imporsi un pensiero positivo che vada a sopprimere le emozioni negative. In realtà si può stare con le emozioni negative, benedicendo pure loro. Vogliamo solo evitare di metterle al comando, di modo che non parta il male-dire.
Inoltre non bisogna dimenticare che prima di tutto occorre integrità. Possiamo lasciare le emozioni negative libere di contattarci e di mostrarci le nostre ombre, ma non lasciare che siano loro a decidere al posto nostro. Questo lo possiamo fare solo se siamo “integri”, al centro di tutte le nostre parti.
Dobbiamo scegliere: come vogliamo vivere? Vogliamo vivere comandati dagli automatismi e facendo finta che non esista nient’altro oltre a ciò che appare, o vogliamo vivere confidando nel potere dello spirito e della coscienza? Se rientriamo in quest’ultimo caso, dobbiamo concederci di sperimentare vie che non sono usuali, e una di queste è proprio quella di “bene-dire” quando l’automatismo ci chiederebbe di “male-dire”.
Scegliere le parole che vogliamo usare invece di pronunciarle a caso in base alle emozioni del momento ci fa essere creatori di qualcosa di più grande, non siamo più vittime, ma persone consapevoli e coscienti.
Non occorre credere che cambiando le nostre parole cambieremo anche le conseguenze che vivremo, dobbiamo solo sperimentarlo.
Maura Luperto

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Presidente COEMM International
Le parole con cui descrivi te stesso, la tua vita; le parole con cui comunichi, con cui dialoghi; Le parole con cui ti relazioni, commenti, sono molto importanti. Solo per oggi, impegnati ad ascoltare i tuoi dialoghi, anche quelli interiori. Impegnati ad usare parole gentili, educate, prive di rabbie e veleno, anche se ciò che ascolti non ti piace, anche se ciò che dice il tuo interlocutore è offensivo e irrispettoso. E se ti accorgi di parlare male di te, della tua vita, degli altri, dei loro pensieri, idee, azioni…. impara a bene-dirti e a BENE-DIRE consapevolmente almeno una volta al giorno.
A volte usare parole negative, ossia “dire male” può sembrare una valvola di sfogo. Le parole, tuttavia, non sono mai solo parole. Le parole hanno il potere di indirizzare, evocare, creare. Ma soprattutto hanno una certa qualità energetica che, bene o male, si unirà alle varie forme-pensiero corrispondenti, cioè un aggregato energetico di pensieri ed emozioni.
In parole povere, se pensi negativo, la tua negatività andrà ad accrescere una forma-pensiero corrispondente, contribuendo a renderla più grande e influente. Se invece pensi positivo, accadrà lo stesso, ma nella direzione opposta.
Le forme-pensiero possono diventare molto grandi e influenzare una gran massa di persone. A volte una forma pensiero per diventare “influente” ha bisogno del contributo di una sola persona in più. Ecco allora che un semplice pensiero distruttivo può unirsi a una forma-pensiero corrispondente, la quale grazie a quel pensiero avrà raggiunto la potenza necessaria per influenzare la mente di un’altra persona, spingendola a compiere azioni distruttive. Ci dice niente questa cosa?
Male-dire, fa solo danno… agli altri e a noi stessi!
Allora Bene-dire sempre e comunque. Scegliamo di “dire bene”, cioè di creare frequenze armoniche attraverso parole e pensieri, che così andranno a nutrire forme-pensiero costruttive.
Attenzione, però. È importante non imporsi un pensiero positivo che vada a sopprimere le emozioni negative. In realtà si può stare con le emozioni negative, benedicendo pure loro. Vogliamo solo evitare di metterle al comando, di modo che non parta il male-dire.
Inoltre non bisogna dimenticare che prima di tutto occorre integrità. Possiamo lasciare le emozioni negative libere di contattarci e di mostrarci le nostre ombre, ma non lasciare che siano loro a decidere al posto nostro. Questo lo possiamo fare solo se siamo “integri”, al centro di tutte le nostre parti.
Dobbiamo scegliere: come vogliamo vivere? Vogliamo vivere comandati dagli automatismi e facendo finta che non esista nient’altro oltre a ciò che appare, o vogliamo vivere confidando nel potere dello spirito e della coscienza? Se rientriamo in quest’ultimo caso, dobbiamo concederci di sperimentare vie che non sono usuali, e una di queste è proprio quella di “bene-dire” quando l’automatismo ci chiederebbe di “male-dire”.
Scegliere le parole che vogliamo usare invece di pronunciarle a caso in base alle emozioni del momento ci fa essere creatori di qualcosa di più grande, non siamo più vittime, ma persone consapevoli e coscienti.
Non occorre credere che cambiando le nostre parole cambieremo anche le conseguenze che vivremo, dobbiamo solo sperimentarlo.
Maura Luperto

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