Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM INT’L

In questi tempi di comunicazione on line la parola scritta assume un carico di responsabilità come mai nella storia. Il problema è che la parola scritta non è in grado di sostituire del tutto la parola parlata perché non può esprimere le sfumature, il tono, il senso complessivo di come viene intesa da chi comunica. Poi non tutti hanno l’abilità di affidare allo scritto emozioni e pensieri.
Molti di noi scrivono cose intime e cose banali e le mettiamo in rete ma facciamo bene? E chi legge lo sa fare nel modo giusto? O ci mette del suo? Una frase scritta a volte di fretta senza essere pensata può essere interpretata in modo diverso dal significato reale ed è un problema.
Le parole sono potenti e complesse e bisogna saperle usare.
Quindi nei messaggi digitali che pretendono di comunicare aspetti che necessitano di un dialogo reale, viene perduto molto e possono essere compresi male.
Non si può certo evitare ormai tale comunicazione ma limitarla sì, e ridare al colloquio diretto il suo ruolo quando è necessario, oltre che imparare a scrivere meglio.
Ci sono cose che vanno dette a voce, faccia a faccia, ci sono cose che possono essere scritte. Questione di equilibrio.
Se impariamo questo, possiamo andare in rete senza che tutto ci si ritorca contro con equivoci, appiattimenti emozionali e peggioramento delle relazioni.
Maura Luperto 12 dicembre 2018